Mentre tanti pensano che nascere figli di un miliardario come Bill Gates significhi sistemarsi per sempre, il fondatore di Microsoft spiazza tutti. I suoi tre figli – Jennifer, 28 anni, Rory, 25, e Phoebe, 22 – erediteranno meno dell’1% del suo patrimonio, oggi stimato in oltre 102 miliardi di dollari. Questa decisione, raccontata dallo stesso Gates in un’intervista podcast, rompe i cliché dei super-ricchi pronti a lasciare fortune immense ai loro eredi.
La logica dietro questa scelta? «Non voglio fare una dinastia, non devono guidare Microsoft», ha spiegato Gates. Secondo lui, assicurare ai figli una super-eredità sarebbe solo un ostacolo per il loro sviluppo personale. Ha già garantito loro scuole prestigiose, viaggi e ogni tipo di comfort, ma ora preferisce liberarli dal peso del denaro, lasciando che trovino la propria direzione. D’altra parte, ricevere “solo” un miliardo a testa (paradossalmente, meno dell’1% del totale) resta qualcosa di inimmaginabile per chiunque altro.
Dietro questa visione c’è anche il profondo impegno di Gates per la filantropia. Da anni, insieme all’ex moglie Melinda, guida la Gates Foundation, una delle più grandi organizzazioni benefiche al mondo. Dopo il divorzio nel 2021, la fondazione è rimasta il cuore delle sue attività, dalla lotta alla pandemia alle vaccinazioni nei paesi più poveri – obiettivi che spesso finiscono sotto i riflettori per la loro portata globale.
Mentre altri magnati, come Musk o Bezos, si concentrano sulle proprie aziende o sull’espansione dei loro business, Gates insiste su un approccio diverso: dare al mondo molto più di quanto lascerà in famiglia. Non sorprende quindi che tenga a sottolineare quanto i suoi figli siano già persone indipendenti, ognuno con una carriera e un’identità distinte dal cognome che portano. Per lui, la vera ricchezza è poter migliorare la vita di milioni di persone, investendo in progetti di salute, educazione e sviluppo.
Tra le curiosità, Gates si trova oggi al tredicesimo posto tra i più ricchi, superato da Elon Musk e Jeff Bezos. Eppure dalla sua eredità, più che una pioggia di miliardi, i figli porteranno via una lezione: il valore di costruire da soli il proprio percorso, senza l’ombra di un’eredità ingombrante.
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