Se qualcuno si aspettava una sfida spettacolare tra Bologna e Juventus, il campo ha raccontato tutt'altra storia. L'1-1 dello stadio Dall'Ara del 4 maggio 2025 ha rispecchiato tutte le tensioni di due squadre che si giocano tanto in chiave Champions. Bologna brilla per organizzazione e possesso palla – ben 65% – ma spreca troppo sotto porta. La Juventus mostra compattezza, ma fatica a produrre veri pericoli, come suggeriscono i numeri degli expected goals: 0.34 per i bianconeri, 0.69 per gli emiliani.
Le pagelle sono il termometro perfetto dell'andamento della gara. Khéphren Thuram si è preso i riflettori tra i ragazzi di Tudor, ricevendo un 7 pieno grazie alla sua forza fisica, il lavoro oscuro in mezzo e l'equilibrio nei momenti chiave. Un protagonista che ha saputo tenere insieme i reparti, aiutando la squadra anche quando la pressione si faceva sentire. All'opposto, Kolo Muani si porta a casa un 5: la sua partita è stata fatta di pochi spunti, pochi palloni giocabili e una presenza che quasi non si nota. La sua stagione resta un rebus: alterna momenti di qualità a prove di totale anonimato.
In casa Bologna, Riccardo Orsolini apre il match facendosi vedere soprattutto in fase difensiva. Si sacrifica, combatte su ogni pallone, conquista falli che fanno respirare la squadra. Non si butta mai giù, pur se lontano dallo smalto realizzativo dei tempi migliori. Tra gli altri, il difensore Nicolo Savona sembra ormai a suo agio nel nuovo assetto a tre: pochi fronzoli, molta sostanza e quella capacità di adattamento che ha conquistato anche i tifosi più esigenti.
Non sono mancati i commenti dei protagonisti dopo il triplice fischio. Il tecnico della Juventus, Igor Tudor, si è detto soddisfatto della solidità della squadra: nonostante qualche occasione sprecata, ha sottolineato come sia fondamentale mantenere la compattezza nel momento più delicato della stagione. Ha elogiato anche chi è entrato dalla panchina, elemento non banale in un gruppo dove ogni dettaglio conta per restare aggrappati alla zona Champions.
A incuriosire è il dominio del Bologna nel possesso palla, che però non si traduce in una reale superiorità in area avversaria. Tante geometrie, molta costruzione, ma il guizzo sotto porta è mancato. Il dato degli expected goals conferma: occasioni superiori ai rivali, ma poca precisione e forse una certa paura di sbagliare nel momento in cui bisognerebbe essere cattivi.
La classifica resta incerta e la pressione sale con il passare delle settimane. Da una parte c'è un Bologna che gioca con spavalderia, dall'altra una Juventus più prudente ma difficile da battere. E ora testa alle prossime gare: la corsa Champions non aspetta nessuno.
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