Brisbane: Quanto è conosciuta all'estero la città australiana?

Brisbane: Quanto è conosciuta all'estero la città australiana? ago, 9 2025 -0 Commenti

Brisbane potrebbe sorprenderti. Mentre Sydney e Melbourne cavalcano spesso la scena internazionale, la capitale del Queensland rimane per molti una grande sconosciuta fuori dall’Australia. Eppure, parliamo di una città con oltre 2,6 milioni di abitanti, sede di una delle economie più floride dell’emisfero australe, scelta come futura città ospitante dei Giochi Olimpici del 2032. Nonostante tutto, prova a fare un sondaggio veloce fuori dall’Australia: quanti riconoscerebbero lo skyline di Brisbane? Quanti sanno citarne almeno una caratteristica distintiva? La confusione è tanta anche nei quiz TV internazionali: spesso, la piazzano nello stato sbagliato. Eppure, Brisbane è una delle città più in crescita degli ultimi anni. Ha il fiume che la attraversa, i grattacieli specchiati che riflettono tramonti tropicali, le spiagge dorate a un’ora di treno. Quindi come mai questo divario tra popolarità locale e riconoscibilità globale? Proviamo a capire dove sta la verità, analizzando ciò che la fa brillare e cosa la frena.

Perché Brisbane non è Sydney (ed è un bene così)

Prendila come una sfida identitaria. Sydney richiama subito alla mente l’Opera House, il Harbour Bridge, e, diciamocelo, una certa spocchia legata alla fama. Melbourne si guadagna il suo spazio come capitale culturale e sportiva (AFL, Australian Open, street art). Ma Brisbane? Qui la storia fa sì che il centro urbano sia sempre stato visto come una specie di “zona di mezzo” tra le due celebrities australiane. Nel passato il Queensland veniva dipinto come “rustico”, legato alle piantagioni e alle miniere. La reputazione di città rilassata e solare ha avuto i suoi vantaggi ma, agli occhi degli stranieri, spesso non è bastata per fissarla nella memoria collettiva.

C’è però un ribaltamento in corso. Negli ultimi vent’anni Brisbane ha investito tantissimo in eventi, infrastrutture e cultura. Ospita il Riverfire, un festival di fuochi d’artificio che richiama centinaia di migliaia di persone. Ha visto fiorire il quartiere di South Bank, con giardini tropicali, musei come il Queensland Art Gallery e il Gallery of Modern Art che spesso ospitano mostre di livello mondiale. I locali fanno surf sul vicino Gold Coast e Moreton Island è il posto dove puoi incontrare delfini liberi e fare sandboarding sulle dune.

Negli ultimi dati del turismo, la città è cresciuta più velocemente delle sue “sorelle” del Sud: nel 2023, oltre 8 milioni di visitatori hanno scelto Brisbane come destinazione principale, con picchi durante il festival di musica indie Bigsound e il Brisbane Festival. Eppure, raramente uno straniero la cita come sogno nel cassetto, almeno se non ha qualche legame personale con l’Australia. Qui emerge la domanda vera: bisogna essere famosi come Sydney, o va già bene essere speciali nell’intimità? Brisbane ha scelto la seconda via, a testa alta.

I simboli di Brisbane (che probabilmente non conosci)

Se chiedi a random per strada a Milano o a Madrid di disegnare lo skyline di Brisbane, quasi sicuramente abbozzano un qualcosa che somiglia più a una città di Sim City che a Brisbane stessa. Questo perché la città manca di quei 'monumenti universali' che marchiano Sydney o Parigi. Ma vuoi vedere che qualche simbolo unico c’è? Prendiamo il Story Bridge: inaugurato nel 1940, oggi collega i sobborghi settentrionali e meridionali ed è, per chi lo attraversa a piedi o in bici nel tardo pomeriggio, un’esperienza da instagrammare. Prova a trovarlo in una serie TV internazionale: rarissimo. Eppure, le guide locali consigliano il ‘climb’ sul ponte come esperienza top (si sale sopra le arcate con attenzione, vista da brivido).

South Bank, ex area industriale ora riconvertita a centro culturale e svago, ha una ‘laguna urbana’ — una piscina pubblica circondata da sabbia che fa il verso alle spiagge oceaniche — uno di quei dettagli di cui parli agli amici una volta tornato a casa. Il fiume Brisbane, sinuoso e a tratti fangoso, spesso viene confuso con una laguna: in realtà, attraversa decine di ponti e ospita il CityCat, il famoso traghetto pubblico che funge da metropolitana galleggiante. Proprio questa “vita sul fiume” è uno dei motivi per cui la città attira tanti expat e digital nomad negli ultimi anni.

Se ti piace la natura urbana, in città ci sono foreste subtropicali che si insinuano tra i quartieri: il Mount Coot-tha Lookout offre viste panoramiche incredibili, specie al tramonto. Gli ibis, cioè quegli uccelli bianchi che spesso vengono scherzosamente chiamati “bin chickens,” sono i veri padroni delle fontane pubbliche. Detto questo, manca ancora quella popolarità istantanea tipica delle “grandi sorelle” australiane; pochi sanno che la città ospiterà le Olimpiadi del 2032, benché manchino meno di sette anni. E qui entriamo nella questione 'immagine globale'.

Brisbane nei media, nella cultura pop e nel turismo internazionale

Brisbane nei media, nella cultura pop e nel turismo internazionale

Hollywood si è innamorata più spesso della Gold Coast che di Brisbane stessa, anche se nel 2017 sono state girate alcune scene di “Thor: Ragnarok” proprio nella città. La cultura pop australiana cita Brisbane nei testi delle canzoni di Powderfinger o nei racconti di Nick Earls, ma fuori dai confini australiani i riferimenti restano di nicchia. Il turismo internazionale, per anni, ha ricevuto un boost dal passaparola di backpacker e giovani in cerca di esperienze working holiday; oggi però Brisbane prova a conquistare anche le famiglie e i viaggiatori mature, forte di un’ospitalità che va dalla cucina fusion alle craft breweries, fino ai festival LGBTQ+ e ai mercati contadini.

Una delle differenze forti, rispetto a Sydney o Melbourne, è la narrativa internazionale: la città raramente viene ricamata nei film, nelle serie o nei documentari che girano in Europa o America. Quindi se la domanda è “Brisbane è famosa quanto Sydney?” la risposta è un secco no. Se invece chiedi se Brisbane ha una sua identità distintiva e se sta crescendo a livello di popolarità, la risposta è sì, e anche veloce. Il riverfront sta cambiando volto, con ciclabili e bar galleggianti. La nuova Queen’s Wharf promette di essere uno dei centri di intrattenimento più grandi dell’emisfero sud. È qui che la città punta: ritagliarsi un’immagine originale e forte, senza l’ossessione di dover imitare le altre metropoli australiane.

Non dimentichiamo la multiculturalità: nelle scuole di Brisbane si parlano oltre 200 lingue e la comunità di expat italiani è tra le più cresciute del 2020-2025, grazie soprattutto alle possibilità di visto e all’aria che si respira, decisamente più rilassata che in altri grandi centri urbani.

Consigli per chi parte e chicche poco note su Brisbane

Se ti stai preparando a visitare Brisbane, non farti ingannare dalla sua “apparente” tranquillità: la città è piena di sorprese pratiche e luoghi inaspettati. Il quartiere di West End è il paradiso degli hipster, con bar all’aperto e piccoli ristoranti etnici sempre pieni di giovani creativi. Attenzione al clima: da novembre a marzo, scrosci d’acqua tropicali alternano sole feroce a temporali da film catastrofico, quindi meglio attrezzarsi con una giacca impermeabile leggera e sandali in gomma.

Prendi gli autobus, ma sperimenta almeno una corsa con il CityCat: vedere lo skyline dai traghetti è il modo migliore per capire il vero volto della città. Fai una sosta nell’antico Municipio, cuore architettonico del centro, e se hai tempo cerca il mercato del sabato a Davies Park, punto di riferimento per foodies e vegani. Per i viaggiatori meno convenzionali, qualche dritta: partecipa a una “dive in movie night” sulla piscina di South Bank (film proiettati direttamente visibili galleggiando in piscina!), esplora gli street-art tour autoguidati tra Fortitude Valley e Teneriffe, o, se ami il brivido, prenota una notte in una delle case sugli alberi del Brisbane Hinterland appena fuori città.

Brisbane non vuole essere la copia di nessuno. Al giorno d’oggi attira sempre più studenti, startupper, artisti e amanti dell’outdoor, con un mix tra metropoli e relax tropicale che è difficile trovare altrove. Forse tra qualche anno, anche grazie alle Olimpiadi, la città entrerà nella lista mentale dei posti famosi nel mondo. Ma per ora la sua “fama nascosta” è un segreto che vale la pena scoprire prima che tutti gli altri lo facciano.

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