La verità? La maggior parte delle persone sceglie la racchetta perché “va di moda” o perché la usa un pro, poi si ritrova con gomito dolorante e palle che volano lunghe. Qui trovi un metodo semplice: capisci quali caratteristiche contano davvero, come combinarle nel tuo caso, e come testare senza buttare soldi. Non ti prometto la bacchetta magica, ma una scelta solida sì.
- TL;DR: una buona racchetta tennis è quella che abbina peso, bilanciamento, piatto, rigidità e corde al tuo livello, swing e fisico.
- Head size 100-102 in² e peso 285-305 g aiutano 8 giocatori su 10: facili, stabili, non distruggono il gomito.
- RA sotto 65 e corde morbide (multi/budello o ibrido) se hai fastidi al braccio; mono solo se colpisci forte e spesso.
- Grip giusto batte tutto: misura bene, perché un’impugnatura errata rovina tecnica, comfort e controllo.
- Prova sul campo: 20-30 minuti con palle nuove dicono più di 100 recensioni.
Cosa la rende “buona”: specifiche che contano (e come leggerle)
Prima di modelli e brand, pensa al tuo colpo. Colpisci piatto o con tanto top? Retro di braccio solido o polso sensibile? Queste risposte guidano le specifiche. Qui a Bergamo lo vedo ogni settimana: scegliere “al contrario” (prima il modello, poi adattarsi) porta a frustrazione.
Le specifiche chiave sono cinque: peso, bilanciamento, dimensione del piatto corde, rigidità (RA), schema corde. A queste aggiungo: swingweight (inerzia in movimento), profilo del telaio (beam), lunghezza, e tipo di corde/tensione. Vediamole una per una con numeri verificabili.
Peso statico (g): più peso = più stabilità e comfort sul braccio, ma serve spalla/tecnica per accelerare. Intervalli utili:
- 260-280 g: facile all’impatto, poca stabilità contro palle pesanti; bene principianti, junior pronti al 27”.
- 285-300 g: zona d’oro per amatori adulti; buon mix tra potenza controllabile e solidità.
- 305-320 g: per chi colpisce deciso e ha timing; più potenza “dura” e stabilità.
Bilanciamento (mm dal tappo): influenza maneggevolezza e inerzia. Più verso la testa (es. 330 mm) = più spinta ma meno agilità; più al manico (315 mm) = controllo e swing veloce. In coppia col peso disegna il carattere del telaio.
Swingweight (kg·cm², spesso espresso ~ 280-340): misura quanta fatica fai a muovere la racchetta in swing reale. È il numero più “onesto” sulla sensazione in campo.
- SW 285-300: super maneggevole, perdona poco fuori centro.
- SW 305-320: equilibrio riuscito per molti livelli intermedi.
- SW 325+: palla pesante, impegno fisico maggiore.
Piatto corde (in²): 98-105 copre il 95% dei casi. Piatto più grande = sweetspot ampio e aiuto gratuito; piatto più piccolo = precisione con timing pulito.
- 98-100 in²: controllo, traiettorie tese; richiede centraggio costante.
- 100-102 in²: l’equilibrio più “plug and play”.
- 103-105 in²: comfort e potenza facili; ottimo per riprendere o per bracci sensibili.
Rigidità (RA): più RA = telaio più rigido, più restituzione di energia, ma anche picchi di shock maggiori. ITF non fissa un RA massimo, ma le misure di laboratorio sono standard nel settore. Riferimenti utili:
- RA 60-64: confortevole, feedback pieno, meno shock.
- RA 65-68: zona neutra moderna.
- RA 69+: potente, può stressare gomito/spalla se corde/tensione non aiutano.
Le ricerche di Brody, Cross e Lindsey (The Physics and Technology of Tennis) mostrano che telai più rigidi trasferiscono picchi di accelerazione più alti al braccio, mitigabili con corde morbide e tensioni più basse. È anche quello che notiamo in campo: stessa racchetta, cambi corda/tensione = comfort diverso.
Schema corde: 16x19 = rotazioni e traiettorie più alte; 18x20 = controllo e traiettorie piatte. Ci sono vie di mezzo (16x20) sempre più diffuse nel 2025 per mixare spin e controllo.
Profilo (spessore/beam): 22-26 mm è la fascia comune. Beam più spesso = potenza facile e stabilità torsionale; beam più sottile = feeling pieno e controllo, specie a rete.
Lunghezza: lo standard è 27” (68,6 cm). L’ITF consente fino a 29” ma in pratica i telai “plus” arrivano a 27,5”. Più lunghezza = leva sul servizio e sul dritto, ma maneggevolezza minore sulle palle basse e sul rovescio a una mano.
Impugnatura (grip size): taglia corretta evita di stringere troppo e affaticare avambraccio. Regola pratica: l’indice della mano non dominante deve entrare preciso nello spazio tra dita e palmo quando impugni in Eastern. Riferimenti EU/US:
- L0 = 4” (bambini/mano piccola), L1 = 4 1/8, L2 = 4 1/4, L3 = 4 3/8, L4 = 4 1/2, L5 = 4 5/8.
- Se sei indeciso, prendi la misura più piccola e aggiungi overgrip (+1/16”).
Corde e tensione: metà della prestazione è qui. Tipi principali:
- Monofilamento (poliestere/co-poly): spin e controllo sotto sforzo; perdere tensione fa parte del gioco. Non ideale per principianti o gomiti delicati.
- Multifilamento: comfort, potenza, buone vibrazioni; ottimo per la maggioranza degli amatori.
- Budello naturale: il top in comfort e tenuta tensione; prezzo alto, sensibilità super.
- Ibrido: mono verticali + multi/budello orizzontali per bilanciare spin/comfort.
Tensioni tipiche: 21-24 kg è l’intervallo “sicuro” per la maggior parte dei telai moderni. Meno kg = più spinta e comfort; più kg = più controllo, meno profondità. Ricorda: tensione alta con mono rigido + telaio rigido = combinazione a rischio gomito.
Durata corde: con mono, cambia ogni 10-20 ore di gioco reale (anche se non si rompe). Con multi/budello, ogni 20-40 ore, o quando senti palla “spenta”. Un vecchio adagio usato dai maestri FITP: “cambia corde tante volte in un anno quante volte giochi a settimana” funziona ancora.
Qualità e tolleranze: due telai uguali possono pesare 3-7 g di differenza e avere swingweight sballati. Se puoi, chiedi un matching in negozio serio. Fa la differenza, specie in doppio o a livelli alti.
Come scegliere passo-passo: scenari, numeri e una tabella chiara
Se vuoi arrivare preparato in negozio o al test-day al circolo, usa questo percorso. È quello che consiglio agli amici quando mi chiedono dritto per dritto “quale prendo?”.
- Definisci obiettivo: comfort, spin, controllo, potenza, o equilibrio? Sii onesto sulla condizione del braccio.
- Scegli una finestra di peso/bilanciamento: 285-300 g e 320-330 mm è la base per la maggior parte.
- Decidi il piatto: 100-102 in² per iniziare; 98-100 se cerchi controllo ed entri pieno in palla.
- Imposta RA “target”: sotto 65 se hai avuto o temi epicondilite; 65-68 se sei ok; oltre 68 solo con corde morbide.
- Schema corde: 16x19 per spin/gioco moderno; 18x20 per colpo piatto; 16x20 se vuoi stare in mezzo.
- Seleziona corde: multi 1.30 a 23 kg per comfort e facilità; mono 1.25 a 22 kg se colpisci forte 3+ volte a settimana; ibrido se vuoi controllo senza rinunciare al braccio.
- Testa 2-3 telai in campo: 20 minuti ciascuno, stesso set di corde e tensione, palle nuove. Prendi nota su profondità, rete, comfort a fine sessione.
Preferisci una scorciatoia? Ecco un “albero decisionale” veloce:
- Hai dolore o sei reduce da infortunio? → RA ≤ 64, multi/ibrido a 22-23 kg, piatto 100-102, peso 285-295 g, bil 320-325 mm.
- Fai tanta rotazione? → 16x19, SW 310-325, peso 295-305 g, profilo 23-26 mm.
- Gioco piatto/serve-volley? → 18x20 o 16x20, piatto 97-100, beam 20-23 mm, peso 300-315 g, bil 315-320 mm.
- Sei principiante adulto? → 100-105 in², 280-290 g, RA 64-68 ma corde morbide, 22-24 kg.
- Junior 11-13 con buona tecnica? → 27” leggero 270-285 g, bil 330 mm, 100-102 in², multi 1.30 a 22-23 kg.
Ora mettiamo ordine con una tabella riassuntiva.
Giocatore/Scenario |
Peso (g) |
Bilanciamento (mm) |
Piatto (in²) |
RA |
Schema |
SW target |
Corde/Tensione |
Principiante adulto |
280-290 |
325-330 |
100-105 |
64-68 |
16x19 |
295-305 |
Multi 1.30 a 23-24 kg |
Intermedio all-round |
290-305 |
320-330 |
100-102 |
63-67 |
16x19 o 16x20 |
305-320 |
Ibrido 22-23 kg (mono 1.25 / multi 1.30) |
Arrotino (spin) |
295-305 |
325-335 |
100 |
65-69 |
16x19 aperto |
315-325 |
Mono 1.25 a 21-22 kg |
Serve-volley / piatto |
300-315 |
315-320 |
97-100 |
60-65 |
18x20 o 16x20 |
310-320 |
Ibrido o multi 22-23 kg |
Proteggi gomito |
285-300 |
320-325 |
100-102 |
≤ 64 |
16x19 |
300-315 |
Multi/budello 21-23 kg |
Junior 10-12 (27”) |
270-285 |
330 |
100-102 |
64-68 |
16x19 |
290-300 |
Multi 1.30 a 22-23 kg |
Prezzi 2025 (Italia): i telai “flagship” stanno tra 189 e 259 euro; modelli precedenti o “team” spesso tra 129 e 179. Un incordatura pro in negozio va dai 18 ai 35 euro a seconda di corda e lavoro. Nessun bisogno di spendere 250 euro per giocare bene: il valore è nel match tra specifiche e la tua mano.
Due esempi reali per ancorare le idee:
- Adulto che rientra dopo anni: 288 g, 100 in², 16x19, RA 66 con multifilo 1.30 a 23 kg. Dopo 3 settimane, quando il timing torna, puoi scendere a 22 kg per più uscita di palla.
- Intermedio con rovescio a una mano e fastidi al gomito: 300 g, 100 in², 16x20, RA 63; ibrido budello/mono morbido a 22 kg. Feedback ricco, gomito contento.
Nota regolamentare utile: l’ITF consente lunghezza massima 73,66 cm (29”), ma in tornei amatoriali e leghe locali si usa praticamente sempre 27” o 27,5”. Altezza rete e rimbalzo palla sono standard, quindi ciò che cambia la “facilità” è davvero il set racchetta+corde.
Checklist finale, mini‑FAQ e prossimi passi
Hai letto fino a qui? Perfetto, adesso chiudiamo il cerchio con una checklist pratica, le domande che sento più spesso al circolo e cosa fare domani in campo.
Checklist “Prima di comprare”
- Livello e obiettivo: scrivilo in una riga (es. “intermedio, voglio più profondità senza sforzare il gomito”).
- Peso/bilanciamento target scelti? (es. 295 g / 325 mm)
- Piatto deciso? (100-102 in² per non sbagliare)
- RA massimo per il tuo braccio? (metti un numero)
- Schema corde preferito? (16x19 per spin; 18x20 per piatto)
- Corda e tensione definite uguali per i test? (non cambiare in prova!)
- Grip misurato e annotato? (L2/L3 più comuni; meglio piccolo + overgrip)
- Budget per 12 mesi, corde incluse? (pensa a 4-8 incordature l’anno)
FAQ rapide
- Più leggera è meglio per il gomito? → Non sempre. Troppa leggerezza vibra e “balla” sull’impatto. Serve un minimo di massa (285-295 g) con bilanciamento sensato e corde morbide.
- Il mono fa male? → Dipende da tensione, calibro e tuo carico di gioco. A 21-22 kg, mono morbidi possono andare per chi spinge. Se giochi poco o hai fastidi, meglio multi o ibrido.
- Antivibro risolve il gomito? → No. Smorza il rumore e il buzz ad alta frequenza, non i picchi di shock. Comfort = mix di telaio, corde e tensione.
- Quante ore durano le corde? → Mono 10-20 ore; multi/budello 20-40. Se la palla “esce morta”, è ora.
- Meglio 98 o 100 in²? → 100 perdona di più ed è più universale. 98 richiede timing e centraggio costante, premia precisione.
- SW non è nel cartellino: come faccio? → Chiedi di misurarlo in negozio o cerca prove indipendenti affidabili. Se non puoi, usa peso+bilanciamento come proxy e prova in campo.
- Taglia grip: se sbaglio? → Se è piccolo, aggiungi overgrip. Se è grande, ridurlo è complicato. Meglio piccolo.
- Devo cambiare racchetta 2025? → Se giochi bene e senza dolori, no. Cambia quando hai un obiettivo tecnico nuovo o serve comfort.
Problemi tipici e come correggerli in fretta
- Palle troppo lunghe: alza tensione di 1 kg; se già alta, prova 18x20 o corda più spessa (1.30).
- Palla corta e spenta: scendi di 1 kg; usa corda più elastica (multi/budello); bilanciamento un filo più in testa.
- Gomito in fiamme: mono → pausa; passa a multi 22-23 kg, RA ≤ 64, aggiungi antivibro, fai stretching/rafforzamento avambraccio (segui linee guida fisioterapiche).
- Stanchezza al polso: probabilmente SW troppo alto o bilanciamento troppo in testa; scegli telaio più neutro (SW 305-315, bil 320-325).
- Rovesci imprecisi: prova grip una misura in meno con overgrip e schema 16x20/18x20 per traiettoria più bassa.
Pro tips che contano sul campo
- Non cambiare due variabili insieme: se alzi tensione, non cambiare corda lo stesso giorno.
- Segna sulla cover set‑up e ore giocate; evita di “navigare a vista”.
- Se incroci spesso avversari “pesanti”, un po’ più di swingweight (310-320) ti salva da vibrazioni e stecche.
- Una incordatura fresca vale quanto una racchetta nuova: prima cambia le corde, poi giudica il telaio.
Perché fidarti di questi criteri? Oltre alla pratica quotidiana in campo, sono coerenti con i principi fisici consolidati e con le linee tecniche ITF. Il punto è semplice: massa e distribuzione della massa (peso, bilanciamento, SW) determinano stabilità e facilità di swing; piatto, schema e corde influenzano finestra di traiettoria e sensazione; rigidità e tensione modulano shock e potenza. Mettile in riga con il tuo gesto, e la racchetta “buona” smette di essere un mito.
Domani cosa fai, concretamente?
- Scrivi il tuo profilo (livello + obiettivo + eventuali fastidi).
- Seleziona 2-3 telai nella finestra consigliata, stessa corda e tensione.
- Prenota un’ora: 10’ riscaldamento, 10’ colpi da fondo, 10’ rovesci/inside‑out, 10’ rete, 10’ servizio, 10’ scambi liberi per ogni telaio. Prendi 3 note: profondità, errori tipici, comfort.
- Scegli quello che ti fa giocare “senza pensieri” nell’ultimo quarto d’ora. La racchetta giusta scompare, non si impone.
Un’ultima cosa che vedo spesso qui a Bergamo: chi migliora davvero non è chi cambia telaio ogni tre mesi, ma chi stabilizza set‑up e lavora su timing e piedi. La racchetta buona è quella che ti permette di farlo ogni settimana senza acciacchi, partendo da numeri sensati e corde fresche.
Riferimenti utili per approfondire: ITF Technical Centre (dimensioni e regolamenti), “The Physics and Technology of Tennis” di Brody, Cross, Lindsey (meccanica e comfort), studi su shock e rigidità pubblicati su riviste di ingegneria dello sport negli ultimi anni. Non servono link: sul campo, questi principi si sentono da soli.
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