Una vera scossa arriva dai Houston Rockets nella seconda partita della serie playoff NBA contro i Golden State Warriors. I texani non solo riscattano la sconfitta iniziale ma dominano dal primo all’ultimo minuto chiudendo 109-94 e rimettendo tutto in parità sull’1-1. Jalen Green, spesso criticato per l’incostanza, stavolta gioca da campione: infila 38 punti, tra cui ben otto triple, trascinando a forza i suoi compagni. Una serata in cui lui sembra davvero immarcabile per la difesa di Golden State, che non trova contromisure al suo tiro rovente.
Houston parte subito forte e aggredisce con intensità, mentre i Warriors faticano a trovare ritmo. Fred VanVleet si ritaglia il ruolo di secondo violino perfetto: mette a referto 17 punti, gestisce i possessi nei momenti caldi e si prende responsabilità quando serve. Alperen Sengün non resta a guardare: la sua doppia doppia (15 punti e 11 rimbalzi) sottolinea una presenza solida nel pitturato, sia a rimbalzo che nella lotta sotto canestro.
I Warriors provano a restare in partita affidandosi a Stephen Curry e Jimmy Butler, ma la partita gira bruscamente proprio sull’infortunio di quest’ultimo. Butler, punto di riferimento per la grinta e il gioco sporco, cade male a metà gara e si lamenta subito per un dolore alla zona lombosacrale. Lo staff medico non perde tempo e lo manda di corsa in ospedale per una risonanza magnetica. Senza di lui, Golden State perde solidità e carattere. Curry fatica a prendere ritmo e la squadra appare più vulnerabile, soprattutto mentalmente.
La serata al tiro è da dimenticare: nel solo primo quarto arrivano appena 2 triple su 13 tentativi, un dato che pesa come un macigno sull’attacco dei californiani. L’assenza di alternative e il morale sotto i tacchi dopo lo stop di Butler affondano i Warriors già prima dell’intervallo.
Dopo la gara, Curry ammette la difficoltà: “Ci serve Jimmy in campo, è fondamentale”. E nonostante nella partita successiva riesca a salire di colpi (36 punti in Gara 3), resta la sensazione che senza Butler questa Golden State abbia poche armi per sorprendere Houston.
Houston approfitta dell’inerzia positiva e delle certezze difensive costruite nel secondo tempo, soffocando ogni tentativo di rimonta degli avversari. Ora la serie si sposta tra le mura amiche dei Rockets, con il pubblico pronto a spingere per un nuovo sorpasso. La pressione, invece, è tutta sulle spalle dei Warriors, chiamati a un pronto riscatto e in ansia per i risultati degli esami di Butler.
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