L'ammiraglio Cavo Dragone: 'La minaccia odierna è peggiore della Guerra Fredda, ma la società non se ne rende conto'

L'ammiraglio Cavo Dragone: 'La minaccia odierna è peggiore della Guerra Fredda, ma la società non se ne rende conto' apr, 17 2025 -0 Commenti

Il 17 gennaio 2025 segna un momento decisivo per la NATO con l'assunzione di Giuseppe Cavo Dragone nel ruolo di presidente del Comitato Militare. Succedendo all'ammiraglio Rob Bauer, Cavo Dragone porta con sé un vasto bagaglio di esperienza, avendo ricoperto il ruolo di Capo di Stato Maggiore della Difesa in Italia e avendo comandato operazioni rilevanti contro il terrorismo.

Nel suo nuovo incarico, Cavo Dragone non ha esitato a sollevare un premuroso monito: le minacce globali di oggi superano per complessità e scala quelle degli anni della Guerra Fredda. Segnala la crescente importanza della guerra ibrida e degli attacchi informatici, minacce invisibili che si insinuano nel tessuto delle società moderne.

Indifferenza e Vigilanza

Nonostante questi pericoli palesi, afferma che gran parte della società sembra vivere in uno stato di apparente indifferenza. Questa mancanza di consapevolezza potrebbe essere paragonata a un dormiente che ignora il fuoco che divampa nella stanza accanto. Cavo Dragone spinge per una vigilanza collettiva, esortando i cittadini e le istituzioni a svegliarsi di fronte a tali minacce e ad attuare misure di protezione adeguate.

La NATO, secondo Cavo Dragone, è fondamentale nel rispondere a queste sfide contemporanee. Con una rinnovata attenzione verso partenariati ampliati e una prontezza operativa più robusta, l'Alleanza gioca un ruolo cruciale. Non è solo una difesa militare, ma un forte baluardo contro i pericoli che minacciano la stabilità globale.

Relazioni Internazionali e Difesa

Il suo mandato coincide con un periodo di accresciute tensioni in Europa orientale, palesate dall'incontro a febbraio 2025 con il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. Durante la sua visita in Ucraina, Cavo Dragone ha discusso di cooperazione difensiva in un momento in cui il conflitto continua a essere una realtà tangibile nella regione.

Le sue precedenti esperienze nel guidare la strategia difensiva italiana e le operazioni congiunte, tra cui le missioni con forze speciali, gli conferiscono una profonda comprensione delle dinamiche di sicurezza internazionale. Questo bagaglio professionale non solo rafforza la sua leadership all'interno della NATO, ma infonde anche fiducia nei suoi sforzi per costruire reti di sicurezza più forti in tutto il mondo.

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