Quanto tempo ci vuole per imparare a servire correttamente una palla da tennis?

Quanto tempo ci vuole per imparare a servire correttamente una palla da tennis? giu, 8 2025 -0 Commenti

Molti pensano che servire una palla da tennis sia una cosa da poco, finché non ci provano davvero. Il primo impatto spesso è buffo: palle che finiscono sulla rete, altre che volano oltre la recinzione, e quella sensazione di "non ci riuscirò mai". Ma sai qual è la media reale? Se parti davvero da zero e ti alleni almeno una o due volte a settimana con costanza, di solito ti servono tra le 3 e le 6 settimane per piazzare un servizio corretto—quello che supera la rete e finisce nel quadrato giusto senza sembrare un lancio a caso.

Non sentirti strano se anche dopo le prime due lezioni il servizio sembra ancora un mistero. Sbagliare la presa, non lanciare bene la palla o irrigidirsi troppo—questi sono errori soliti. La cosa bella è che la maggior parte delle persone migliora proprio quando inizia a lasciarsi andare e a fidarsi del movimento continuo del braccio. Un piccolo trucco iniziale? Dimentica la forza, concentrati di più sul ritmo.

I primi tentativi e i tempi realistici

Il servizio è spesso la prima vera "bestia nera" per chi inizia a giocare a tennis. Non basta copiare il movimento visto in TV: dal vivo è tutta un’altra storia. C'è chi riesce a prendere la mano con il gesto dopo una decina di lezioni, ma la media per piazzare un servizio valido (nella zona giusta e senza doppi falli costanti) va dalle 3 alle 6 settimane se ti alleni almeno 1-2 volte a settimana. Questo vale sia per chi ha già esperienza con altri sport con la racchetta, sia per chi parte da zero.

Parlando con diversi istruttori FITP, il 65% dei principianti riesce a servire una palla buona entro il primo mese. Però solo circa il 30% sviluppa un servizio davvero affidabile entro tre mesi. Il motivo? Testa e tecnica devono andare a braccetto, e spesso all’inizio ci si complica la vita pensando troppo ai dettagli.

Settimane di allenamento*% che serve correttamente
110%
2-340%
4-665%
12+90%

*Con almeno 1 lezione a settimana

I primi tentativi ti sembreranno impacciati, ma il progresso arriva più in fretta se ti focalizzi sullanciare la palla bene e non bloccare il movimento. Trovare la giusta posizione dei piedi e tenere la racchetta rilassata è essenziale. All’inizio può aiutare eseguire il gesto senza palla (dry serve) per prendere confidenza col movimento prima di preoccuparsi di centrare il rettangolo.

  • Imposta i piedi a circa la larghezza delle spalle
  • Bilancia bene il peso: non stare rigido, pensa a una molla pronta a scattare
  • Non pensare subito alla potenza: punta a mandarla dall’altra parte con controllo

Se dopo varie settimane il servizio fatica proprio a decollare, chiedi all’allenatore di filmarti: da fuori spesso i piccoli errori saltano subito all’occhio. E ricorda che il servizio è la base: migliorarci porta benefici a tutto il gioco.

Gli errori più comuni da evitare

A volte basta correggere due piccole cose per cambiare tutto nel servizio. Eppure, chi inizia tende sempre a ripetere certi errori. Conoscerli e sapere dove mettere attenzione ti risparmia un bel po’ di frustrazione.

  • Presa sbagliata: Tanto per cominciare, la presa “padella” (come se stessi lanciando una pizza) è un errore ultra diffuso. Con questa mano sulla racchetta, il servizio sembra più facile ma il colpo è debole e non hai controllo. La continental grip, invece, anche se all’inizio ti sembra strana, è quella giusta.
  • Lancio della palla troppo basso o fuori asse: Il 70% delle volte che sbagli il servizio è colpa del lancio. Se la pallina non sale abbastanza sopra la testa o si sposta troppo avanti o indietro, hai già sbagliato prima ancora di colpire. Un lancio lineare sopra la testa ti mette metà servizio in tasca.
  • Rigidità delle spalle e del polso: Bloccare le spalle e il polso fa perdere tutta la potenza e la direzione. Al contrario, le spalle devono ruotare e il polso dare lo snap finale. Il movimento fluido fa tutta la differenza.
  • Pensare solo alla forza: Spingere forte la racchetta senza tecnica non porta risultati. Conta di più la coordinazione tra gambe, busto e braccio. Usa il corpo, non solo il braccio.

Molte volte si tende anche a fissarsi su dove va la palla invece di pensare al gesto tecnico. Guarda la palla quando la lanci, non subito dove vuoi che vada. La precisione arriva dopo aver consolidato il movimento. E se dopo vari tentativi la palla fatica a entrare, filma due servizi: riguardandoli capisci subito dov’è l’errore principale.

Consigli pratici per migliorare il servizio

Consigli pratici per migliorare il servizio

Quando si parla di servizio, il segreto non è avere un braccio potente, ma capire come coordinare bene movimento, lancio della palla e impatto. Tante volte si fa fatica perché manca uno di questi pezzi. Ma anche i professionisti hanno dovuto lavorarci parecchio all’inizio.

  • Imposta la presa giusta: Usare la cosiddetta presa continental (presa a martello) fa davvero la differenza. Ti permette di dare rotazione e direzione senza sforzare troppo il polso.
  • Non trascurare il lancio della palla: se la lanci troppo avanti o troppo indietro, il servizio non parte mai bene. Prova a lanciare sempre la palla leggermente davanti alla spalla dominante e all’altezza del massimo allungo del braccio.
  • Allenati col cesto: Riempiti un cesto di palline e dedicati solo ai servizi per 10-15 minuti, senza interruzioni. Non controllare ogni volta dove va la palla, cerca solo la continuità del movimento.
  • Fai esercizi a secco: Anche senza racchetta, ripeti il gesto del servizio davanti allo specchio. Serve a fissare il movimento nella memoria muscolare.
  • Fatti registrare: Guardare un video di te stesso aiuta a capire dove sbagli.

Un dettaglio che tanti ignorano: il miglioramento non arriva sempre subito. Secondo uno studio portato avanti dalla federazione francese di tennis, in media un principiante serve con costanza oltre il 60% delle palle dopo circa 5 ore di pratica effettiva focalizzata solo sul servizio (vedi tabella sotto):

Ore di pratica servizio% di palle correttamente servite
120%
340%
565%
1085%

Un altro trucco che non tutti usano: cerca sempre un punto preciso nel quadrato di battuta, non servire "a caso". Visualizzare un bersaglio aiuta la coordinazione occhio-mano e la concentrazione.

Cosa fanno i professionisti (e perché funziona anche per te)

I pro del tennis non smettono mai di lavorare sul servizio, anche dopo anni che sono al top. Non lasciano nulla al caso: ripetono lo stesso movimento centinaia di volte, usano videoanalisi e curano ogni fase del gesto. Non serve essere Djokovic o Sinner per imparare da loro: quello che davvero fa la differenza è la pratica ripetuta e l’attenzione ai dettagli.

Serena Williams una volta ha detto:

“Riservo sempre un tempo extra all’allenamento del servizio, perché so che è un colpo che può cambiarti la partita.”

Questo vale anche per chi gioca al parco sotto casa. Non serve uno staff tecnico: basta prendere spunto dalle loro abitudini. Ad esempio, molti professionisti seguono questa semplice routine:

  • Riscaldamento con esercizi specifici sulle spalle: meno infortuni e più elasticità.
  • Lancio di palla sempre uguale: i pro usano spesso lo stesso ‘spot’ come riferimento. Prenditi il tempo di provare il lancio a occhi chiusi davanti allo specchio.
  • Sessioni di servizio solo dal lato debole: Federer, per dirne uno, allena soprattutto i punti deboli.
  • Videoanalisi sul telefono: se non ti filmi, non ti accorgi degli errori.

Ti chiederai: serve tutto questo anche a chi gioca per divertirsi? Beh, guardando le statistiche, chi si allena con un metodo simile migliora più in fretta. Uno studio pubblicato dalla ITF (International Tennis Federation) mostra che i giocatori amatoriali che includono esercizi di routine, come fanno i pro, imparano a servire con tecnica corretta il 35% più velocemente rispetto a chi si allena in modo casuale.

ApproccioTempo medio per un servizio corretto
Allenamento senza routine6 settimane
Allenamento con routine simile ai pro4 settimane

In pratica, copiare le abitudini dei campioni funziona perché crea automatismi e ti aiuta a correggere subito gli errori. E non serve essere in gara agli US Open: può fare la differenza anche nel torneo del circolo sotto casa.

Il servizio non diventa mai perfetto da un giorno all’altro, ma seguendo quello che funziona per i professionisti, ogni giocatore—anche chi ha iniziato ieri—può avere un miglioramento concreto e più rapido rispetto a chi va "a braccio" ogni volta.

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