Hai mai visto un gruppo di amici discutere animatamente sugli accessori sportivi come se fossero esperti di Formula 1? Le scarpe da tennis sono un classico: ognuno ha la sua verità, qualcuno le cambia ogni anno, altri le tengono finché non cadono a pezzi. Tra i tanti brand spunta Nivia, nota ai più come marchio economico e popolare soprattutto in India, ma poco conosciuto da noi. Nelle ultime stagioni, però, sempre più gente si chiede: "Ma queste Nivia tennis shoes saranno davvero buone, o sono solo un’occasione a basso costo?"
Il primo dato che colpisce quando prendi in mano una scarpa Nivia è la leggerezza. Non è un dettaglio da poco, specialmente se passi ore sui campi in terra rossa o cemento. Queste scarpe sono costruite quasi sempre con una combinazione di mesh sintetico e inserti in PU. Le parti in mesh aiutano la traspirabilità, mentre il PU protegge i punti in cui la scarpa subisce più stress (come la punta e il bordo esterno). E no, non aspettarti un odore di cuoio italiano: la sensazione plasticosa si sente subito.
Sulla qualità delle cuciture, onestamente dipende dal lotto. Alcuni modelli famosi, come il Nivia Pro Court o l’Hy-Court, hanno una discreta attenzione ai dettagli: il filato tiene bene anche dopo mesi di utilizzo, non si sfilaccia facilmente e non crea quei fastidiosissimi fruscii che fanno pensare "questa scarpa esploderà a breve". Altri però, soprattutto sotto i 30 euro, presentano qualche imprecisione: fili fuori posto o colle in eccesso. Non è Nike, ma per il prezzo, si può chiudere un occhio.
Una nota positiva va fatta sulla suola. I modelli più recenti montano una suola in gomma che, a detta di chi li usa su campi duri, assorbe bene gli urti e non si consuma dopo poche partite. Dalle recensioni indiane, spesso molto oneste e spietate, emerge che la gomma resta flessibile anche dopo 6 mesi di pratica regolare. Qua sotto ho preparato una tabella per riassumere le caratteristiche tecniche dei cinque modelli più richiesti:
Modello | Materiale Tomaia | Suola | Peso | Durata media |
---|---|---|---|---|
Pro Court | Mesh-Sintetico | Gomma | 320g | 6-8 mesi |
Hy-Court | Poliestere + PU | Gomma antiscivolo | 345g | 7 mesi |
Blade | PU integrale | Gomma naturale | 310g | 5 mesi |
Ultra Ace | Mesh leggero | Gomma mista | 295g | 4-6 mesi |
Attack | PU + Mesh | EVA/Gomma | 305g | 4 mesi |
Un'allacciatura solida è fondamentale e qui Nivia non delude: occhielli rinforzati, lacci che non si spezzano con facilità. Non c'è bisogno di cambiare i lacci dopo poco, anche se, se sei come me e lasci il gatto Zoe giocare con le scarpe, un paio di baffi pelosi in più potresti trovarli dentro!
Passiamo a quello che importa davvero: sul campo funzionano o no? Il comfort, per una scarpa a basso prezzo, sorprende. La soletta interna, pur essendo basica, offre un’imbottitura accettabile: niente effetto cuscino che ti aspetti da una New Balance, chiaro, ma non cammini nemmeno su cartone. Chi le ha provate per sessioni di due ore resta soddisfatto, anche se – attenzione – i piedi molto pronati o con plantari molto specifici potrebbero risentirne. Nivia pensa a chi ha piedi "standard": se hai esigenze particolari, meglio aggiungere un plantare a parte.
La tenuta sul campo dipende molto dal fondo. Sui sintetici la suola tiene senza problemi. Sul rosso, l’aderenza è discreta, anche se non eccezionale come una Mizuno o una Babolat progettata apposta per questo terreno. In compenso, la scarpa non "si sgonfia" all’improvviso: mantiene la struttura e rimane stabile grazie agli inserti laterali in PU, che evitano quelle torsioni da storta facile durante i recuperi più bruschi. Qualcuno nota che, dopo molte ore di gioco, la suola inizia a diventare più liscia, ma questo vale per tutte le scarpe entry-level.
Un piccolo dettaglio che molti sottovalutano? La capacità di ammortizzare. Non aspettarti l’effetto memory foam di una scarpa premium, ma se giochi ogni tanto Nivia fa il suo. Il tallone resta protetto abbastanza bene, anche dopo salti o recovery rapidi. Il supporto laterale, invece, è più adatto ai livelli amatoriali, perfetto per chi non gira il mondo nei tornei ma non vuole rinunciare a qualche partita tirata a livello locale.
Protezione dal sudore e ventilazione sono temi importanti per chi gioca in estate o per chi, come me, suda copiosamente alle mani come ai piedi. Le scarpe Nivia non sono tra le più fresche sul mercato ma il mesh aiuta: dopo un’ora la sensazione non è dei piedi bollenti. Al massimo, possono rimanere un po’ umidi dentro, ma nulla che non si risolva togliendole e lasciandole all’aria la notte (magari lontano dalle avventure feline del tuo Zoe di turno).
Sulla durata, la risposta più onesta è questa: ci sono utenti che tengono lo stesso paio per oltre 10 mesi (giocando una o due volte a settimana), altri le consumano in cinque mesi. Dipende dal campo, dal modo di correre e da quanto "trascini" i piedi: chi ha la tendenza a strisciare la suola consuma prima, questo vale per tutte le marche. Un vantaggio delle Nivia? I ricambi non costano un’esagerazione e, se sei appassionato del brand, spesso trovi offerte per comprare due paia al prezzo di uno.
Il principale punto di forza delle scarpe Nivia resta il fattore prezzo: siamo molto sotto la media dei grandi brand internazionali. In Italia si trovano facilmente online tra i 22 e i 39 euro, anche scontate su siti specializzati per scarpe da tennis. Per studenti, principianti e chi vuole giocare senza spendere troppo, sono perfette come "prima scarpa seria". Una scelta ideale anche per quelli che, come mia cugina, raccontano che smarriscono sempre una scarpa nello spogliatoio del Circolo: fa meno male al portafoglio se te ne manca una.
Ma allora, hanno solo vantaggi? Beh, no. Se giochi a livello intensivo, preparati a cambiare scarpa più spesso: la resistenza a lungo termine non è come quella di una Asics Gel Resolution. Alcuni lamentano una vestibilità un po’ troppo "larga" o "stretta" a seconda del modello: la calzata non è sempre prevedibile, meglio provarle prima se hai il piede particolarmente magro o largo. Un altro limite: la scelta dei colori. Nivia è famosa per i suoi design vivaci, che o li ami o li odi. A me piace osare, ma se sei un tipo minimal, potrebbero non essere il massimo!
Un trucco utile? Cambia la soletta con una di miglior qualità, il salto di comfort si sente subito. Se poi giochi molto al coperto o su superfici dure, niente male sostituire i lacci con modelli tubolari: restano allacciati più a lungo e sei pronto subito per la partita. A proposito: se ti ritrovi spesso con le dita stanche, allarga le stringhe sopra la pianta e stringi solo il collo, aiuta a evitare formicolii.
Se ti piace sperimentare, le Nivia meritano una chance. Magari non entreranno mai nell’Olimpo dei marchi internazionali, ma sanno regalare belle sorprese per chi vuole iniziare senza spendere una fortuna. Il compromesso perfetto tra risparmio e prestazione. E poi, se anche Zoe ne ruba una, non si piange per giorni!
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