Colle di Val d’Elsa, di solito famosa per il suo cristallo, si è trasformata in palcoscenico di cultura e impegno civile. La quinta edizione del festival «Abbiccì. Leggiamo insieme» non ha puntato solo sulla promozione della lettura, ma si è fatta portavoce della legalità grazie alla partecipazione di uno dei giornalisti più coraggiosi d’Italia: Sigfrido Ranucci. Parliamo di una delle rare occasioni in cui la lotta alle mafie esce dai giornali e dalle aule di tribunale e raggiunge le piazze e le scuole, coinvolgendo davvero tutti, dai bambini ai nonni.
L’evento, organizzato dal Comune insieme alla Biblioteca Comunale "M. Braccagni", al Centro Collaterale e all’associazione Agenda Rossa, si è aperto con il botto: il 12 aprile Ranucci ha presentato il suo nuovo libro La Scelta, affiancato da Giorgio Bongiovanni, direttore di Rivista antimafia duemila. La serata non si è limitata a parlare di libri; è stata una chiamata a raccolta per tutti quelli che credono nel potere delle storie e delle parole come strumenti per cambiare davvero la società. Ranucci, con la solita franchezza, ha raccontato retroscena della sua inchiesta e condiviso episodi su quanto sia difficile, ma urgente, portare avanti l’informazione sulla criminalità organizzata. Anche Bongiovanni ha sottolineato l’importanza di conoscerla e affrontarla, a partire dalla scuola.
La manifestazione, in programma fino al 29 aprile 2025, non si è fermata alla semplice presentazione di libri. C’è molto di più dietro il titolo «Abbiccì della legalità»: sono in calendario laboratori, incontri e spettacoli che mescolano teatro, illustrazione e comunicazione pubblica. I ragazzi delle scuole sono i grandi protagonisti: le iniziative per loro non sono mai banali, ma pensate per scuotere, incuriosire e lasciare il segno. Questa attenzione per i più giovani non arriva a caso, dato che la lotta alla mafia e il rispetto delle regole, oggi, sono valori che rischiano di diventare slogan vuoti senza esperienze concrete.
La Regione Toscana ha dato il proprio supporto alla sezione legata alla legalità, segno che il messaggio è chiaro: sensibilizzare adesso significa costruire cittadini più consapevoli domani. Il festival vede la presenza costante delle istituzioni locali. Il sindaco Piero Pii e il responsabile alla cultura Daniele Tozzi ci credono davvero: usano questi progetti per rilanciare Colle di Val d’Elsa come punto di riferimento culturale nazionale. Insomma, la città vuole giocare le sue carte per diventare capitale della cultura, sfruttando il fermento prodotto da appuntamenti come questo, che dalla promozione della lettura arrivano a coinvolgere un’intera comunità nel nome del rispetto delle regole e del bene comune.
Mai come quest’anno, la rassegna dimostra che la lettura non è solo un’attività solitaria, ma un motore di incontro e cambiamento. Se una cittadina media in provincia di Siena riesce a diventare laboratorio civile, allora la partita per il futuro della cultura non è affatto chiusa.
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