Supporto emotivo nel tennis: perché è fondamentale

Giocare a tennis non è solo una questione di colpi potenti o di scarpe giuste. Il tuo stato d'animo influisce sul risultato più di quanto credi. Quando sei calmo, concentrato e fiducioso, il tuo gioco sale di livello. Quando invece ti senti stressato o insicuro, anche il servizio più forte può finire fuori campo. Per questo il supporto emotivo è un elemento chiave per qualsiasi tennista, dal principiante al professionista.

Chi fa parte del team di supporto emotivo

Il team di supporto non è solo l'allenatore tecnico. Un buon coach include anche un psicologo sportivo, un fisioterapista attento alle tensioni muscolari legate allo stress e, in alcuni casi, un nutrizionista che sa come l'alimentazione può influire sull'umore. Il ruolo del psicologo è quello di offrire strategie per gestire l'ansia pre-partita, migliorare la concentrazione e trasformare gli errori in opportunità di crescita.

Molti tennisti pensano che parlare dei propri sentimenti sia un segno di debolezza, ma è esattamente il contrario. Un atleta che riconosce le proprie emozioni può intervenire prima che diventino un ostacolo. Il fisioterapista, ad esempio, ti insegna esercizi di respirazione che riducono la tensione muscolare, mentre il nutrizionista ti suggerisce snack che mantengono stabile il livello di zucchero nel sangue, evitando i picchi di nervosismo.

Come inserire il supporto emotivo nella tua routine

Non serve una squadra di professionisti per iniziare. Puoi aggiungere piccoli step alla tua giornata di allenamento. Prima di ogni sessione, dedica cinque minuti a una respirazione profonda: inspira contando fino a quattro, trattieni per due, espira per sei. Questo semplice rituale abbassa subito la frequenza cardiaca.

Scrivi un breve diario di bordo dopo gli allenamenti. Annota cosa è andato bene, cosa ti ha infastidito e una cosa positiva da ricordare. Rileggere queste note ti aiuta a vedere i progressi e a non fissarti sugli errori.

Se hai la possibilità, prenota una sessione mensile con uno psicologo sportivo. Anche una singola chiacchierata ti può dare tecniche di visualizzazione: immagina il punto perfetto, il servizio che atterra esattamente dove vuoi. Quando la tua mente ha già “visto” il risultato, il corpo lo segue più facilmente.

Un'altra idea pratica è creare un “mantra” da ripetere nei momenti di pressione, tipo “rimango calmo, gioco il mio gioco”. Ripetere il mantra ad alta voce o mentalmente mantiene la mente focalizzata e riduce i pensieri negativi.

Infine, circondati di persone che credono in te. Allenarsi con compagni di squadra che ti sostengono, condividere successi e difficoltà, crea un clima di fiducia che si traduce in performance migliori sul campo.

Il supporto emotivo è una combinazione di tecniche, persone e abitudini che, se messe insieme, fanno la differenza. Non è una moda: è la base per giocare al meglio, divertirsi e crescere come atleta. Prova uno di questi consigli già questa settimana, e sentirai la differenza la prossima volta che prenderai la racchetta.