Tennis elbow e chitarra: davvero può rovinarti il suono?

Tennis elbow e chitarra: davvero può rovinarti il suono? mag, 30 2025 -0 Commenti

Il tennis elbow non è solo roba da sportivi. Arriva anche tra le dita di chi passa ore con la chitarra, soprattutto se strimpoli senza preoccuparsi troppo di movimenti e pause. Non serve aver fatto mille concerti: basta una sessione intensa o tante ore colplettro per scatenare il dolore.

Come si riconosce? Non è la solita stanchezza dopo una serata a suonare. È una fitta dolorosa sul bordo esterno del gomito, spesso quando stringi la mano o provi a sollevare una borsa o, peggio, la custodia della chitarra. Se ogni volta che accordi o cambi posizione ti vengono in mente quei dolori, forse sei entrato anche tu nel club.

Prima di gettare la spugna: c’è molto che puoi fare. Conoscere i piccoli segnali e agire in fretta fa spesso la differenza. Seguimi e capirai subito quali errori evitare e come proteggere il tuo gomito, senza rinunciare a suonare.

Cos’è davvero il tennis elbow

Il tennis elbow, chiamato in italiano epicondilite laterale, è una infiammazione di alcuni tendini che attaccano i muscoli dell’avambraccio al gomito. Il nome trae in inganno: non riguarda solo chi gioca a tennis. Colpisce spesso chi usa tanto il polso e le dita, proprio come succede quando si suona la chitarra per ore di fila.

I tendini che si infiammano nel tennis elbow sono quelli che permettono di estendere il polso e le dita. Troppa tensione o movimenti ripetitivi (tipo accordare, cambiare accordi, fare bending) causano piccole lesioni e l’infiammazione. Esistono dati che mostrano come anche tra i musicisti la percentuale di chi soffre di questo problema può arrivare al 20%.

Ecco come si presenta nella vita reale:

  • Dolore nella parte esterna del gomito che aumenta con certi movimenti (stringere, sollevare, girare una maniglia, pigiare corde senza riscaldamento).
  • Indolenzimento anche a riposo se la situazione peggiora.
  • Difficoltà a impugnare bene oggetti, come la tastiera della chitarra o un bicchiere.
  • Debolezza del polso, specialmente se serve una buona presa.

Non è una condizione che passa da sola in una settimana. Un tennis elbow trascurato può richiedere mesi di stop, e il recupero è più lento se non si ascoltano subito i segnali.

Percentuali stimate di tennis elbow
AttivitàPercentuale soggetti colpiti
Sportivi (tennis, padel, squash)40-50%
Musicisti (in particolare chitarristi, bassisti)12-20%
Lavori manuali ripetitivi20-30%

Non è quindi solo un guaio di chi fa sport: anche la vita da musicista comporta qualche rischio. Ma capire cosa succede nel nostro corpo ci mette già un passo avanti per difenderci dai fastidi e non smettere di suonare.

Perché colpisce anche i chitarristi

Non servono ore in campo da tennis per beccarsi il tennis elbow. Anche tra i chitarristi questo fastidio è fin troppo comune. Ma perché? Tutto parte dai movimenti ripetitivi del braccio e della mano. Quando suoni la chitarra, tendi a contrarre sempre gli stessi muscoli lungo l’avambraccio. Le parti più stressate sono i tendini che partono dal gomito e arrivano al polso.

Pensaci: il continuo pizzicare delle corde, gli accordi stretti e il polso in tensione mentre cambi posizione… È uno sforzo costante che alla lunga può infiammare i tendini. Se suoni tanto senza pause, l’infiammazione rischia di diventare cronica. Non è un caso raro: tra chi suona chitarra, basso o anche il violino, il cosiddetto tennis elbow è una delle lesioni più diffuse.

Ecco alcune situazioni tipiche che aumentano il rischio:

  • Sessioni troppo lunghe senza pause (magari durante le prove con la band o quando impari un brano nuovo).
  • Postura errata, ad esempio gomito troppo sollevato o polso piegato in modo innaturale.
  • Forzare troppo sulle corde, soprattutto all’inizio quando manca la tecnica.
  • Utilizzo di chitarre pesanti o corde molto dure.

Un dato curioso: secondo una piccola ricerca fatta su chitarristi professionisti e amatoriali pubblicata su "Medical Problems of Performing Artists", circa il 35% dichiara di aver avuto problemi di dolore o infiammazione al gomito almeno una volta nella vita musicale. Nessuno è immune, nemmeno chi suona da anni con esperienza.

Fattore di rischio% chitarristi colpiti
Sessioni lunghe senza pausa40%
Postura scorretta30%
Corde troppo pesanti20%

Sapere perché succede aiuta a prevenire. La buona notizia è che con piccole accortezze si può ridurre di molto il rischio.

I segni da non ignorare

I segni da non ignorare

Non tutti i dolori al gomito sono tennis elbow. Il vero campanello d’allarme è il dolore acuto sul lato esterno del gomito, che peggiora quando provi a stringere oggetti (come il manico della chitarra) o ruotare la mano, magari per accordare le corde. All’inizio ci si passa sopra, ma se non ci fai caso rischi che peggiori e ti blocchi proprio mentre vorresti suonare.

Solitamente chi soffre di tennis elbow si accorge che i gesti banali diventano fastidiosi. Stropicciarti un occhio, sollevare la padella, persino girare la maniglia della porta può diventare una tortura. Ecco i segnali classici su cui non girare la testa dall’altra parte:

  • Dolore intenso e localizzato al di fuori del gomito
  • Spossatezza o debolezza nell’avambraccio
  • Aumento della sensibilità quando premi sull’osso esterno del gomito
  • Formicolio, a volte, che può arrivare fino al polso
  • Difficoltà a mantenere la presa sugli oggetti

Non sei solo: secondo uno studio italiano del 2023, circa il 20% dei chitarristi amatoriali ha avuto almeno una volta sintomi compatibili con il tennis elbow.

SintomoQuanto è comune tra chitarristi (%)
Dolore sul gomito esterno20
Debolezza nella presa13
Formicolio8

Il rischio aumenta quando passi tante ore a esercitarti senza pause o gesti ripetitivi, tipo battere o arpeggiare velocemente. Se ti ritrovi in questi segnali, va presa seriamente: la musica non deve diventare una fonte di dolore, ma un piacere. Non ignorare i segnali del tuo corpo solo per finire quell’assolo.

Trucchi e strategie per continuare a suonare

Fermarsi del tutto quando il dolore da tennis elbow si fa sentire sembra la soluzione, ma spesso basta cambiare un paio di abitudini e puoi continuare a suonare senza peggiorare la situazione.

Ecco le cose che funzionano davvero (provate sia da chitarristi famosi, che da chi suona solo per hobby):

  • Fai pause regolari: ogni 20-30 minuti, dedica almeno 5 minuti a scuotere le mani oppure a camminare. Aiuta a sgonfiare il gomito.
  • Cambia la posizione della chitarra: tienila leggermente più alta, magari usando una tracolla ben regolata. Così scarichi parte dello sforzo dall’avambraccio.
  • Attenzione alla presa del plettro: molti stringono troppo, soprattutto nei passaggi veloci. Prova a usare un plettro più morbido e a tenere una presa rilassata.
  • Stretching mirato: semplice e veloce, apri la mano, allunga il braccio col palmo verso l’alto e spingi leggermente le dita verso il basso con l’altra mano. Ripeti 2 volte per lato.
  • Ghiaccio e tutore: se il gomito fa male dopo aver suonato, appoggia del ghiaccio (avvolto in un asciugamano) per 10-15 minuti e valuta l’uso di un piccolo tutore per un paio d’ore.

Interessante sapere che circa il 35% dei musicisti che frequentano sale prova soffre almeno una volta di un fastidio simile. Ecco una tabella semplice con alcune strategie e la loro efficacia vista in studi recenti:

Strategia% miglioramento riferito
Pausa regolare ogni 30 min40%
Stretching quotidiano52%
Uso di tutore nei periodi critici35%
Correzione presa plettro48%

Altra cosa che aiuta davvero? Parlarne con un fisioterapista e, se serve, con altri chitarristi che ci sono già passati. Piccole modifiche fatte subito portano spesso più cambiamenti di quanto credi, senza mai dover dire addio alla tua passione per la chitarra.

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