Il tribunale di Roma ha preso una decisione sorprendente e svolto un passo significativo nella vita di Francesca Michelon, riconoscendola ufficialmente come figlia biologica del defunto batterista dei Pooh, Stefano D'Orazio. Questa sentenza, resa pubblica il 9 aprile 2025, ha portato all'annullamento del testamento di D'Orazio redatto nel 2016 e ha determinato una suddivisione equa della sua eredità tra Michelon e la sua vedova, Tiziana Giardino.
L'elemento chiave di questa vicenda è stata la conferma genetica della paternità di D'Orazio, basata su campioni biologici conservati in ambiente ospedaliero. Questi test hanno messo fine a decenni di speculazioni, dimostrando che Francesca è nata da una relazione tra D'Orazio e Oriana Bolletta, sposata al tempo con Diego Michelon. Sebbene Michelon abbia riconosciuto legalmente Francesca come sua figlia, molti sospettavano da tempo la verità biologica.
La corte ha invalidato completamente il testamento di D'Orazio, che escludeva Francesca dall'eredità, distribuendo in modo equo gli asset e i diritti sui futuri introiti musicali tra Michelon e Giardino. Inoltre, a quest'ultima è stato ordinato di risarcire Francesca con €60.000 a titolo di danni esistenziali, riconoscendo il dolore emotivo causato dalla mancata paternità legale durante la vita di D'Orazio.
Tra le testimonianze rese, Lena Biolcati, ex compagna di D'Orazio, ha dichiarato che egli era a conoscenza della sua paternità, nonostante avesse sempre evitato di riconoscerla pubblicamente. Ha sottolineato l'ira di D'Orazio nei confronti della situazione complessa. Anche il bassista dei Pooh, Red Canzian, ha aggiunto che Michelon chiedeva regolarmente supporto finanziario per Francesca, segno tangibile della conoscenza pubblica sulla vera origine della ragazza.
Con questa sentenza, Francesca non solo acquisisce diritti finanziari ma ha anche la possibilità di adottare il cognome del padre biologico, un passo simbolico significativo. Tuttavia, il valore esatto dell'eredità rimane incerto e sarà oggetto di valutazioni future. Già si parla di successive azioni legali, mentre la decisione della corte rimane immediatamente applicabile.
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