Cosa succede se una partita di tennis viene interrotta dalla pioggia: regole, curiosità e scenari reali

Cosa succede se una partita di tennis viene interrotta dalla pioggia: regole, curiosità e scenari reali lug, 14 2025 -0 Commenti

Hai mai seguito una partita di tennis in diretta, stavi per vedere un match point clamoroso, e poi… splash! Comincia a piovere. Tutto si ferma di colpo. Giocatori, raccattapalle, anche il giudice di sedia: tutti verso il tunnel. Gli spalti si svuotano, la gente si mette k-way, ma la domanda resta: cosa succede ora? Si riprende domani, o la partita è persa? E chi ci rimette davvero, tra atleti, spettatori, sponsor e organizzatori? Ogni volta che le nuvole si avvicinano e rovinano un gioco equilibrato, si apre un mondo di regole poco note e scenari che sanno di suspense e curiosità.

Regole ufficiali ATP, WTA e ITF: cosa prevede il regolamento in caso di interruzione

Sapevi che il regolamento della pioggia tennis non è semplice come magari sembra? Gli enti che gestiscono i tornei più famosi come ATP, WTA e ITF hanno regole precise e condivise. Se una partita viene interrotta per pioggia o condizioni meteo pericolose, il gioco viene semplicemente sospeso e non annullato. Il punteggio resta esattamente com’era nel momento dello stop.

Nessun punto va rigiocato, nessuna palla viene rimossa dalla memoria di giudici e arbitri. Ogni statistica, ogni break conquistato o game lasciato, resta cristallizzato. Questo vale dai tornei ATP 250 a Wimbledon al Roland Garros — con l’eccezione delle coperture da stadio che, da qualche anno, cambiano la storia. Riguardo alle regole ITF (la federazione internazionale), una partita può essere sospesa e rimandata più volte, anche nell’arco di giorni diversi, finché non termina un set completo, un game o addirittura un punto iniziato. L’importante è che si riprenda sempre dalla posizione esatta, con ogni dettaglio al proprio posto.

La prassi vuole che il supervisor comunichi ufficialmente lo stop tramite il ‘Rain Delay’. Spetta poi a giudici e ai direttori del torneo decidere quando riprendere. In alcuni eventi, soprattutto negli Slam, il tutto viene organizzato con una precisione quasi maniacale per non creare svantaggi ingiusti.

EventoPunteggio restaRigiocato dalTetto retrattile
Roland GarrosSiInterruzioneDa 2020 sì (alcuni campi)
WimbledonSiInterruzione
US OpenSiInterruzione
ATP 250 GstaadSiInterruzioneNo

Ma c’è di più: se l’interruzione avviene in una partita a squadre (tipo Coppa Davis), si mantiene anche la sequenza di battuta e, se cambiata durante l’interruzione, va rispettata. Ogni dettaglio conta, e non è raro vedere allenatori con block-notes in mano pronti a ricordare cosa sarebbe dovuto succedere.

"Il tennis non prevede tempo effettivo, quindi il punto non cessa mai, neanche con il diluvio. È il match che si mette in pausa, come una storia che si interrompe a metà capitolo," raccontava Boris Becker, ex numero uno al mondo.

Impatto psicologico e strategico: come cambia il gioco dopo uno stop per pioggia

Non vedi l’ora di vedere come reagiranno i big? Tranquillo, gli stop per pioggia sono una sfida mentale enorme che spesso decide da sola il destino di una partita tirata. Immagina Nadal avanti due set, poi lo sorprende un temporale estivo. Se la pioggia dura tanto, la temperatura scende, le palline rimbalzano meno, il campo ha un grip diverso e l’avversario può rientrare col turbo. Nessun altro sport cambia così tanto in base alla tensione di una nuvola.

Molti giocatori usano la sospensione per resettare la mente, cambiare la strategia o chiedere consigli extra (in modo più o meno lecito). Nel 2012, al Roland Garros, Djokovic stava dominando, ma poi la pioggia diede nuova vita a Nadal, che alla fine vinse la finale dopo uno stop di quasi ventiquattro ore. Gli allenatori se lo ricordano bene e spesso preparano i loro protetti proprio a questi scenari.

Un cambio improvviso nel piano partita? Sì, perché la superficie può essere... un’altra! Se giochi sulla terra, dopo la pioggia il campo trattiene più acqua e la palla rallenta. Sull’erba, si rischia anche di scivolare di più, mentre sul cemento aumenta il rischio di errori. Non tutti reagiscono allo stesso modo: Roger Federer, ad esempio, ha sempre detto di preferire la ripartenza "a mente fresca", mentre Serena Williams cercava sempre un po’ di calore per tenere i muscoli caldi durante lo stop.

GiocatoreStrategia dopo la pioggia
NadalCerca colpi liftati, campo più lento
DjokovicAggredisce subito, sfrutta la pausa mentale
FedererRiparte "da zero", serve & volley
SwiatekAumenta la spinta dai fondamentali

Se il match era già teso, si rischia di perdere la concentrazione e la tensione positiva. Lo dimostrano le statistiche: oltre il 30% delle partite di Slam sospese e riprese il giorno dopo cambiano padrone. L’interruzione può essere una vera opportunità per chi stava soffrendo e un incubo per chi sentiva di avere il controllo.

"L'interruzione ti dà il tempo di pensare, ma anche di dubitare. È come un secondo sorteggio mentale, niente è garantito." – John McEnroe, intervista 2018
Casi famosi di partite sospese per pioggia: episodi che hanno fatto la storia

Casi famosi di partite sospese per pioggia: episodi che hanno fatto la storia

Occhio agli aneddoti: la storia del tennis è piena di partite che la pioggia ha trasformato in veri thriller. La finale di Wimbledon 2008 tra Federer e Nadal è forse la più famosa. Il match si fermò due volte per il diluvio, cambiando spesso le sorti del gioco. Durò 4 ore e 48 minuti di gioco reale, ma la pioggia fece allungare la battaglia fino alle 21:16, col tramonto sul Centre Court e una tensione che si tagliava col coltello.

Ancora più assurda la semifinale Roland Garros del 2012 già citata: due giorni per chiudere un incontro tra i giganti del tennis. Pioggia, vento, pause: sembrava una staffetta. Quei match diventano leggendari anche per questo motivo: il pubblico si ritrova spesso a tornare il giorno dopo, sventolando biglietti già usati, e spuntano meme e storie ovunque sui social. Nel 2016, la pioggia bloccò per giorni l’intero Roland Garros: persino i più pazienti iniziarono a sognare in anticipo la stagione su erba.

Nel 1996 al torneo di Wimbledon, una semifinale tra Todd Martin e MaliVai Washington fu interrotta addirittura cinque volte dalla pioggia. Washington vinse, ma confessò poi che ogni sospensione lo aveva "avvicinato all’esaurimento". La tecnica e la potenza? Spesso passano in secondo piano, quando il vero nemico è una naturalezza meteorologica che non guarda in faccia nessuno.

Tanti ricorderanno episodi recenti legati ai tetti retrattili. Da quando sono in uso (il tetto del Centre Court a Wimbledon è operativo dal 2009), il calendario degli Slam è cambiato per sempre. Oggi la pioggia non è più uno spettro per tutti i campi, ma solo per chi gioca nei "campi minori" o durante i tornei in cui il tetto non c’è. Dati alla mano: adesso, nei grandi tornei dotati di tetto, le pause medie sono inferiori ai 30 minuti. Niente a che vedere con le giornate infinite di decenni fa.

Consigli e curiosità per chi vive il tennis dal vivo o da casa

Da chi segue in tv a chi si gode la partita sugli spalti tra panino e birretta, fermarsi per la pioggia non è mai divertente, ma ci sono modi per godersi lo spettacolo anche durante le pause. Se mi chiedi un trucco da vero appassionato: affidati sempre alle app meteo aggiornate. Ormai, nei grandi tornei, ci sono sistemi radar che avvisano pubblico e staff minuti prima della pioggia. Così, se sei allo stadio, puoi decidere in anticipo se attendere o rifugiarti dentro.

Un segreto che pochi conoscono: durante le sospensioni più lunghe, alcuni tornei montano piccoli spettacoli improvvisati o organizzano incontri con ex campioni per intrattenere il pubblico. È successo più volte a Wimbledon e a New York: la leggenda racconta di impagabili selfie, interviste a sorpresa e pacchetti regalo per chi resta sugli spalti ad aspettare. Altro consiglio pratico: se acquisti un biglietto giornaliero e la sospensione è lunga, spesso puoi ottenere l’accesso ridotto per la giornata seguente. Controlla sempre il regolamento del torneo, non dare nulla per scontato.

E chi gioca tra amici al circolo? Qui il "metodo ufficiale" non c’è, ma la regola non scritta è: ci si accorda per riprendere dal punteggio lasciato, magari la prima sera utile. Una volta io e Chiara abbiamo terminato un doppio con tre giorni di stacco per il maltempo… e ovviamente ci siamo dimenticati chi serviva (c’è ancora chi ci prende in giro!).

Occhio anche ai gadget per la pioggia: le aziende di tennis offrono coperture protettive per racchette, grip antiscivolo e teli ad asciugatura rapida che possono salvarti l’attrezzatura. Non buttare mai via una partita: la pioggia regala aneddoti e occasioni di conoscenza fra appassionati, anche quando dura poco.

Infine una dritta per chi segue il tennis sui social: molti tornei trasmettono dietro le quinte durante la sospensione con telecamere dagli spogliatoi e scene inedite, tipo riti scaramantici, giochi di carte tra giocatori e giudici che si rilassano sorseggiando tè. Un mondo che si svela solo quando il cielo fa i capricci.

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