Papa Francesco ha riscritto le regole non scritte del Conclave, il momento più delicato e segreto della vita della Chiesa cattolica. Con ben 108 dei 135 cardinali elettori scelti personalmente, il Papa argentino ha costruito una rete di porporati che già da ora fa sentire il peso della sua visione nella scelta del prossimo successore.
Non si tratta solo di numeri. In passato, il limite dei cardinali elettori era fissato a 120, ma la storia recente mostra come i pontefici non si siano mai fatti frenare da questa soglia nominale. Francesco, in particolare, ha superato senza esitazione questa barriera, soprattutto dopo l’ultimo concistoro di dicembre 2023, durante il quale sono entrati altri 20 nuovi elettori. La scelta è chiarissima: aprire la Chiesa, renderla più giovane e globale.
Colpisce l’età media dei nuovi cardinali: tra i nominati, spiccano figure come il 44enne ucraino-australiano Mykola Bychok. Il Papa ha privilegiato personalità meno legate alla curia romana e più rappresentative di realtà geografiche prima marginali, come l’Oceania, il Sud America e l’Africa. Francesco sa che il futuro della Chiesa passerà da qui. In totale, sono appena 27 i cardinali elettori non scelti dal Papa attuale: 5 di Giovanni Paolo II e 22 di Benedetto XVI, numeri che sottolineano come la 'vecchia guardia' sia ormai ridotta al minimo storico.
Nel sistema del Conclave, il vero potere è nelle mani di chi può influenzare il gruppo dei due terzi, la soglia necessaria per l’elezione. E con questa maggioranza, i cardinali di Papa Francesco saranno la forza determinante: possono non solo scegliere, ma anche bloccare candidati, orientare discussioni, stabilire priorità. Scegliendo cardinali giovani, spesso provenienti da contesti sociali in emergenza, Francesco inserisce temi come la giustizia sociale e la povertà tra i pilastri del futuro della Chiesa.
Questa strategia costruisce di fatto l’eredità più concreta del pontificato: non solo parole o gesti simbolici, ma una mappa di potere reale attraverso i cardinali elettori. Ora, ogni scelta futura della Chiesa dovrà fare i conti con un Conclave dove la firma di Bergoglio è ovunque.
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