Il Foro Italico di Roma si accende subito grazie al match tra Naomi Osaka e Sara Errani, un incontro che ha messo davanti due filosofie di gioco opposte. Da una parte Osaka, fresca di titolo a Saint-Malo e con un evidente entusiasmo ritrovato; dall’altra Errani, guerriera di casa e specialista della terra battuta, famosa per le sue variazioni e il gioco intelligente. Ma i tatticismi di Sara questa volta si sono infranti contro la potenza travolgente della giapponese.
Fin dai primi scambi, Osaka detta legge da fondo campo. I numeri raccontano rischi presi e potenza tradotta in risultati: ben 40 vincenti, una statistica impressionante su questa superficie, dove solitamente tutto si fa più lento e difficile. Errani, con le sue traiettorie alte e tagliate, cerca di spezzare il ritmo dell’avversaria, portandola fuori dalla comfort zone. Ma le risposte di Osaka sono una sentenza: il dritto pesante e soprattutto il rovescio angolato mettono in crisi la 38enne bolognese, costretta troppo spesso sulla difensiva e incapace di ribaltare l’inerzia degli scambi chiave.
Per anni, la terra rossa è stata il grande ostacolo nella carriera di Osaka. Vittorie negli Slam su cemento, risultati altalenanti fuori dagli Stati Uniti o dal Giappone. Poi, la scorsa settimana, l’ex numero uno del mondo sorprende tutti: titolo nella WTA 125 di Saint-Malo e una metamorfosi nella gestione dei punti lunghi. Questa nuova Osaka, che entra in campo a Roma trascinata da una striscia di sei vittorie consecutive, mostra non solo colpi potenti ma anche un’attitudine più paziente e reattiva alle variazioni degli avversari.
Contro Errani, tutto questo si vede. La giapponese resiste alle palle più lente, accetta di lavorare lo scambio senza cercare subito il colpo risolutivo, poi sferra la zampata con una velocità di braccio che non lascia scampo. Le modifiche tecniche e mentali sono chiare: meno errori non forzati, più lucidità nelle scelte, e una maggiore voglia di restare dentro la lotta anche quando la partita si fa sporca, come spesso accade su questi campi.
Sul fronte Errani, il pubblico romano le tributa un lungo applauso. La sua grinta resta indiscussa, ma la differenza fisica e di freschezza atletica appare netta. Sara ha cercato di alternare le soluzioni tattiche, ma Osaka l’ha costretta sempre più spesso a rincorrere e difendersi, impedendole di prendere l’iniziativa come avrebbe voluto davanti ai tifosi di casa.
Con questa vittoria, Osaka ribadisce la sua superiorità nei confronti di Errani, portando a tre i confronti diretti vinti consecutivamente. Adesso l’asticella si alza: ad aspettarla al prossimo turno ci sarà Paula Badosa, nona testa di serie e specialista del rosso. Eppure, visti i progressi delle ultime settimane, la differenza di superficie sembra pesare sempre meno per Naomi, che sogna un percorso da protagonista proprio dove in passato aveva sofferto di più.
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