Colpo di scena nei sondaggi politici di febbraio 2025: il Partito Democratico (PD) scende al 22% nelle intenzioni di voto secondo le rilevazioni Supermedia. Un dato che pesa come un macigno nello scenario dell’opposizione, soprattutto tenendo conto delle critiche diffuse che investono il Governo guidato da Giorgia Meloni. Chi si aspettava un recupero del centrosinistra resta deluso: il PD perde slancio proprio mentre la protesta sociale sembra montare in diverse categorie, dall’istruzione alla sanità. Il dato segna un confine simbolico. Superare o restare sotto il 23% può essere decisivo per la sopravvivenza politica di chi ambisce a guidare l'opposizione. Il calo non tiene conto solo delle voci interne di malcontento, ma anche della percezione di una mancanza di alternative forti al governo attuale.
Mentre i dem annaspano, il Movimento 5 Stelle non riesce ad approfittarne, restando ancora indietro nei numeri. Il suo appeal, affievolito rispetto alle passate legislature, si scontra con accuse d’inconcludenza e difficoltà a proporre un’identità chiara nell’arena politica di oggi.
Nel campo opposto, Fratelli d’Italia conferma la leadership e continua a trainare la coalizione senza cedimenti, nonostante le tante polemiche e un consenso popolare spesso altalenante verso la premier Meloni. I numeri parlano chiaro: Fratelli d’Italia resta il primo partito, mentre gli alleati Forza Italia, con il 9%, e la Lega, stabile all’8%, consolidano un blocco che totalizza il 47,3% delle intenzioni di voto. Questo dato ribadisce la forza della destra italiana, che nonostante tensioni interne e critiche anche internazionali, rimane punto di riferimento per quasi un elettore su due.
Se qualcuno sperava che il clima di insoddisfazione potesse scuotere le fondamenta della maggioranza, i numeri dei sondaggi dicono il contrario. La coalizione si mostra impermeabile agli attacchi frontali dell’opposizione, mentre le difficoltà della sinistra paiono rafforzare la percezione di scarsa alternativa. In questo quadro, i centristi di Azione e Italia Viva restano ai margini, faticando a superare la soglia di attenzione sia nelle intenzioni di voto sia nel dibattito pubblico.
Il paese sembra così avviato verso una lunga fase in cui lo zoccolo duro della destra resta imbattuto, almeno secondo le fotografie che ci restituiscono i numeri di questo scorcio di 2025. Chi vuole cambiare lo stato delle cose dovrà dimostrare di avere idee e leadership concrete, non solo slogan e proteste.
0 Commenti