Hai sentito parlare di 3-MCPD e non sai bene di cosa si tratti? È un contaminante che può comparire in alcuni prodotti alimentari, soprattutto in oli e grassi raffinati. Anche se il nome suona tecnico, capire di cosa si tratta è più semplice di quanto pensi.
Il 3-MCPD (3‑monocloropropanediolo) nasce durante la lavorazione ad alte temperature di oli vegetali, come quelli di palma o di soia. Quando l’olio viene riscaldato a lungo, le molecole possono combinarsi con il cloro presente nell’ambiente e formare questo composto. Il risultato è una piccola quantità di sostanza chimica che, a dosi elevate, è stata collegata a problemi al fegato e a potenziali effetti cancerogeni.
Studi su animali hanno mostrato che, se ingerito in grandi quantità, il 3-MCPD può danneggiare il fegato e aumentare il rischio di tumori. Per l’uomo, le autorità sanitarie hanno fissato dei limiti di sicurezza per ridurre l’esposizione. Tuttavia, quando il limite è superato, soprattutto se si mangiano spesso prodotti trasformati, il rischio può crescere.
Le agenzie europee e internazionali, come EFSA e FDA, monitorano costantemente i livelli di 3-MCPD negli alimenti. Hanno introdotto limiti massimi consentiti per oli, snack fritti e prodotti da forno. Questo significa che i produttori devono controllare la temperatura e i tempi di cottura per mantenere il contaminante sotto controllo.
Il primo passo è conoscere i cibi più a rischio: oli di palma, olio di soia raffinato, patatine, snack confezionati e prodotti da forno industriali. Se scegli versioni biologiche o non raffinate, il contenuto di 3-MCPD tende a essere più basso.
Secondo, prediligi oli a freddo, come l’olio extravergine d’oliva. Viene prodotto senza riscaldamento intenso, così il rischio di formazione di contaminanti è minimo. Per la cottura, evita temperature troppo alte e tempi prolungati: grigliare o cuocere al vapore è più sicuro rispetto a friggere.Terzo, leggi le etichette. Alcuni produttori indicano se l’olio è “non raffinato” o “a bassa temperatura”. Queste informazioni ti aiutano a fare scelte più consapevoli.
Infine, varia la tua dieta. Mangiare una grande quantità di uno stesso prodotto aumenta la possibilità di accumulare piccole dosi di 3-MCPD. Alterna cereali, legumi, frutta e verdura fresche per diluire l’esposizione.
Ricorda che, sebbene il 3-MCPD sia un argomento serio, non è necessario diventare paranoici. Con qualche accorgimento nella spesa e nella cucina, puoi mantenere il livello di esposizione molto basso e goderti i tuoi pasti senza preoccupazioni.
Se hai dubbi su un prodotto specifico, chiedi al tuo nutrizionista o controlla le ultime linee guida dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare. Restare informati è il modo migliore per proteggere la tua salute e quella della tua famiglia.