Diventare pro tennis: cosa serve davvero?

Vuoi trasformare la tua passione per il tennis in una carriera? Non basta prendere la racchetta e sperare. Serve un piano concreto, gli strumenti giusti e, soprattutto, la disciplina quotidiana. In questa guida ti spieghiamo passo passo cosa fare, dall’allenamento fisico al team di supporto, fino a scegliere scarpe e grip che ti diano un vantaggio sul campo.

Allenamento e preparazione fisica

Il primo blocco è il lavoro sul corpo. Un tennista pro deve avere resistenza, velocità e una buona elasticità per evitare infortuni come il famigerato "tennis elbow". Dedica almeno tre sessioni a settimana a esercizi di cardio (corsa, salto con la corda) e due a lavori di forza specifica (squat, affondi, esercizi per spalle e core). Non dimenticare lo stretch: una buona routine di riscaldamento e defaticamento riduce il rischio di epicondilite laterale e migliora la mobilità sul campo.

Equipaggiamento: scarpe, racchetta e grip

Le scarpe da tennis non sono tutte uguali. Per prevenire distorsioni alla caviglia scegli modelli con supporto laterale e buona ammortizzazione. Le ultime versioni del 2025 offrono suole studiate per scivolare poco su superfici dure, un must se sogni di giocare a livello professionale. Per la racchetta, la leggerezza è importante per i principianti, ma una volta progredito punta su una scheda con peso intorno ai 300‑315 grammi, bilanciamento medio e un piatto di corde adatto al tuo stile. Infine, il grip: un regrip corretto evita vesciche e migliora la presa. Cambia il grip quando noti usura o perdita di aderenza; l'overgrip è l’alleato perfetto per una sensazione di controllo fino all’ultimo punto.

Oltre a questi aspetti tecnici, un vero pro ha un team di supporto. Allenatore, fisioterapista, nutrizionista e psicologo sportivo costituiscono la rete che ti permette di affrontare tornei intensi senza bruciarti. L'allenatore definisce la strategia di gioco, il fisioterapista ti mantiene in forma, il nutrizionista ti fornisce la dieta giusta per energia sostenuta, e lo psicologo ti aiuta a gestire la pressione mentale, soprattutto nei momenti decisivi come i tie‑break.

Infine, la mentalità. Diventare pro tennis non è solo questione di muscoli o attrezzatura, ma di costanza e resilienza. Ogni sconfitta è una lezione; ogni vittoria è un momento per ricalibrare gli obiettivi. Metti a fuoco piccoli traguardi: migliorare il servizio del 5%, aumentare la percentuale di prime battute, ridurre le palle non in campo. Quando questi piccoli step diventano abitudini, la transizione da dilettante a professionista diventa realistica.

Se segui questi consigli e ti circondi delle persone giuste, il percorso verso il pro tennis sarà più chiaro e meno soggetto a imprevisti. Ricorda: la strada è lunga, ma con disciplina, equipaggiamento adatto e un team solido, il sogno di giocare nei circuiti internazionali è a portata di mano.