Hai mai guardato una finale femminile e ti sei chiesto perché il montepremi è così più basso rispetto a quello maschile? Non è solo una questione di soldi: parla di rispetto, di visibilità e di opportunità per le giovani atlete che sognano di diventare campionesse.
Nel mondo del tennis la disparità parte dal momento in cui si firmano i contratti. Gli sponsor investono di più nei tour maschili perché credono in più pubblico e più vendite. I media, a loro volta, danno più tempo d'onda agli uomini, creando un circolo vizioso: meno visibilità, meno denaro.
Le statistiche parlano chiaro: nel 2023 la media dei premi in denaro per una top‑10 femminile era circa il 75 % di quella maschile. Non è solo questione di montepremi di Grand Slam, ma anche di appalti per eventi più piccoli, dove la differenza può scendere al 50 %.
Negli ultimi anni la WTA ha negoziato contratti più equi con i grandi tornei. Il Roland Garros ha introdotto un premio uguale per uomini e donne a partire dal 2022, ed altri tornei stanno seguendo l’esempio. Inoltre, le federazioni nazionali stanno lanciando programmi di sostegno per tenniste emergenti, offrendo borse di studio e accesso a strutture di alta qualità.
Le sponsor stanno capendo che le atlete hanno un pubblico fedele. Brand come Nike e Adidas hanno aumentato gli investimenti nelle campagne femminili, dimostrando che la visibilità si traduce in vendite. Anche le piattaforme di streaming offrono più spazio ai match femminili, attirando nuovi fan.
Molti club, tra cui l'Accademia Tennis Roma, hanno deciso di applicare politiche di parità salariale internamente: allenatori, fisioterapisti e staff ricevono lo stesso compenso indipendentemente dal sesso dell’atleta che supportano. Questo crea un modello virtuoso da replicare.
Se sei una tennista o un genitore di una giovane atleta, chiedere contratti chiari, includere clausole sulla promozione mediatica e valutare le offerte di sponsor diventa fondamentale. Alla fine, più ne parliamo, più le istituzioni saranno spinte a cambiare.
Per chi è appassionato di tennis, guardare entrambi i campi è semplice: seguire le classifiche WTA e ATP, iscriversi a newsletter di tornei che hanno già raggiunto la parità, e supportare gli eventi che pagano equamente. Ogni biglietto, ogni visualizzazione conta.
In sintesi, la parità salariale nel tennis non è solo una questione di monete, ma di valore. Quando le atlete ricevono lo stesso riconoscimento economico, il gioco diventa più competitivo, più vario e più inspirante per le generazioni future.