Una perdita improvvisa in famiglia può farci sentire sopraffatti, ma il tennis può diventare un alleato per gestire il dolore. Non serve trasformare il campo in un luogo di sofferenza; basta qualche accorgimento per usare lo sport come valvola di sfogo.
Il primo passo è tornare al campo gradualmente. Se di solito giochi tre volte a settimana, prova a ridurre a una o due sessioni. Mantieni gli orari, ma concediti più tempo per il riscaldamento: respiri profondi, stretching lento e qualche tiro leggero ti aiuteranno a calibrare il corpo e la mente.
Non censurare le emozioni. Se ti trovi a piangere durante un rally, fermati, bevi un sorso d’acqua e respira. Il campo è uno spazio sicuro dove puoi lasciare fluire i sentimenti senza giudizio.
Parlare con l’allenatore è fondamentale. I migliori coach capiscono che il benessere psicologico influisce sulla prestazione. Spiega brevemente cosa stai attraversando; il loro ruolo non è solo tecnico, ma anche di sostegno emotivo.
Porta con te un compagno di allenamento di fiducia. Un amico che conosce la tua situazione può offrire parole di incoraggiamento o semplicemente ascoltare, senza trasformare la lezione in terapia.
Se il peso della tragedia sembra troppo grande, non esitare a rivolgerti a uno psicologo sportivo. Molti professionisti offrono sessioni brevi mirate a tecniche di coping specifiche per gli atleti.
Infine, usa il giornalismo sportivo come fonte di ispirazione. Storie di tennisti che hanno superato momenti difficili (come la battaglia di Serena Williams contro il cancro) mostrano che è possibile tornare a colpire forte anche dopo una crisi.
Ricapitolando: mantieni una routine leggera, parla con chi ti segue e non temere di chiedere aiuto professionale. Il tennis può aiutarti a rimettere i pezzi al loro posto, ma solo se lo vivi con consapevolezza e rispetto per il tuo stato emotivo.