Se giochi a tennis, sai bene quanto il gomito possa soffrire. L'epicondilite, chiamata anche tennis elbow, è fastidiosa e spesso ti costringe a fermare gli allenamenti. Il tutore per epicondilite può fare la differenza, ma scegliere quello giusto non è sempre ovvio. Qui ti spiego in parole semplici cos'è, quando usarlo e come sfruttarlo al meglio.
Esistono tre categorie principali:
Per chi è alle prime armi, la fasciatura a compressione è spesso la migliore: è comoda, facile da indossare e non limita troppo il movimento. Quando il dolore diventa più intenso, passa al supporto a cuscinetto o alla brace rigida.
1. Posizionamento corretto: avvolgi la fascia partendo dal polso, salendo lungo l'avambraccio fino a fermarti a circa 2‑3 cm sopra il gomito. L'area dolorosa deve trovarsi al centro del cuscinetto, se presente.
2. Compressione adeguata: la fascia deve essere stretta ma non soffocante. Se senti formicolio o intorpidimento, allenta un po'.
3. Durata d'uso: indossala durante le sessioni di allenamento e per qualche ora dopo. Non è necessario tenerla 24 ore su, a meno che il medico non lo consigli.
4. Cura e pulizia: la maggior parte dei tutori è lavabile in lavatrice a basse temperature. Asciugali all'aria, evitando il sole diretto che può indebolire i materiali.
5. Abbinamento con esercizi: il tutore non è una soluzione magica. Combinalo con esercizi di stretching per gli estensori del polso e rinforzo del supinatore. Una routine di cinque minuti al mattino e alla sera può accelerare il recupero.
Ricorda, il tutore è più efficace se usato subito dopo i primi segnali di dolore, non aspettare che diventi cronico. Se il fastidio persiste oltre due settimane, è il caso di consultare un fisioterapista o un medico sportivo.
In poche parole, il tutore per epicondilite è un alleato semplice ma potente. Scegli il modello che corrisponde al tuo livello di dolore, indossalo correttamente e aggiungi qualche esercizio di rinforzo. Con questi accorgimenti tornerai in campo più forte e con meno fastidi.